LA CITTA’ DEL VINO

domenica 14 aprile 2013 ore 14,30

Olio e vino come deposito di antiche civiltà. Dall’olivo più antico dell’Umbria alla cantina europea dell’anno di Arnaldo Caprai

L’Associazione Culturale Matavitatau  propone un itinerario che ripercorre il “Sentiero degli Ulivi” un viaggio fra storia e natura sulle tracce romane dell’antica Trebia.
Dal primo vescovo martirizzato presso l’ulivo più antico dell’Umbria nei pressi dell’Abbazia benedettina di San Pietro di Bovara a Pietrarossa sito dell’antico abitato romano.
Trevi ovvero Trebia, in epoca romana, ebbe una grande rilevanza per il fatto di essere posta sul diverticolo spoletino della Flaminia, a confine con la zona sacra al dio Clitunno, attraversata dall’omonimo fiume, allora navigabile. L’origine del nome si deve probabilmente all’umbro «trebeit» (agglomerato urbano). La città, sia in epoca umbra che romana sorgeva in pianura, in località Pietrarossa, come confermano ricchi ritrovamenti archeologici.
Il cristianesimo fu introdotto in questa zona da Feliciano, vescovo di Foligno, sul finire del II sec d.C. Il primo vescovo di Trevi fu l’armeno Miliano, martirizzato nel 303 sotto Diocleziano. Da allora i trevani lo elessero loro principale patrono col nome di S. Emiliano. Vicino Trevi, in località Carpiano, in mezzo ad un uliveto prossimo alla strada, si trova quello che per la memoria popolare è  “l’olivo di S. Emiliano” radicato nel luogo ove avvenne il martirio del vescovo.
Poco distante sorge l’abazia di S. Pietro di Bovara costruita nel XII secolo dai Benedettini dove anche i monaci dedicarono le loro attenzioni agli ulivi in perfetto accordo con l’uso di reintrodurre la cultura di questa pianta da parte delle comunità monastiche. Il nome del luogo ha origine dai buoi allevati sulle rive del fiume Clitunno e molto apprezzati dagli antichi romani: il candore dei buoi di Bovara, secondo Plinio, era dovuto alle proprietà straordinarie delle acque del sacro fiume Clitunno. Bovara ebbe anche l’onore di una visita da parte di San Francesco, qui giunto con il discepolo Frate Pacifico. 

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